Titolare di studio odontoiatrico in Prato
Si occupa di protesi, gnatologia, conservativa, endodonzia, chirurgia.
papini@terapiagnatologica.itSito webTel. 0574.46.60.47
curriculum vitae

Come la penso

La gnatologia è quella branca dell’odontoiatria che studia i reciproci rapporti funzionali dei denti, dei muscoli e delle articolazioni della bocca. Denti, muscoli ed articolazioni temporo-mandibolari (ATM) sono in relazione anatomica e funzionale tra di loro, ed ognuno di questi, se non funziona correttamente, può indurre un malfunzionamento degli altri due. La gnatologia perciò è lo studio delle diverse funzioni dell’apparato stomatognatico e tra tutte la principale è senza dubbio l’alimentazione:  con la bocca possiamo parlare, ma possiamo anche non farlo, possiamo respirare ma possiamo farlo anche solo col il naso,  possiamo esprimere emozioni, ma sopravviviamo anche non esprimendole. L’alimentazione, funzione che si compone di due “sottofunzioni” la masticazione e la deglutizione, è una delle esigenze primarie per la vita: senza alimentarsi l’animale muore di fame, e dal sorgere della classe dei mammiferi circa 250 milioni di anni fa,  i denti si sono evoluti sostanzialmente come strumenti atti alla triturazione del cibo; i rapporti statici e dinamici che i denti contraggono reciprocamente  sono direttamente o indirettamente in funzione alla ottimizzazione della funzione masticatoria, indispensabile per la sopravvivenza.
Oggi frequentemente l’anatomia e la funzione della bocca vengono studiate come se fossero sempre esistite come sono nella forma attuale,  con una prospettiva antropocentrica, quasi creazionista e senza considerare il succedersi delle innumerevoli forme progenitrici che ci hanno preceduto  e dalle quali le nostre strutture deriva con con un parallelismo spesso sorprendente.
Parafrasando una famosa frase di G. Santayana, chi (si approccia alla terapia gnatologica / odontoiatrica), non conosce la storia (evolutiva) è condannato a ripetere i suoi errori.
La nostra anatomia-funzione fisiologica affonda le sue radici nella nostra evoluzione ed in qualsiasi campo è fondamentale conoscere il concetto di fisiologico, poiché in base a questo si diagnosticano le patologie o l’anormalità.
Denti, muscoli ed articolazioni temporo-mandibolari sono elementi interdipendenti di un unico sistema funzionale e sono intimamente connessi da un punto di vista non solo anatomico ma anche evolutivo (nell’uomo molto influenzati sia dal bipedismo e dalla postura eretta, nonché dalla encefalizzazione), embriologico (es. connessione anatomo-funzionale tra ATM e catena ossiculare) e funzionale, influenzandosi reciprocamente (e con i distretti anatomici vicini), sia nello stato di salute che in quello di sofferenza patologica.
Dato che gran parte delle manovre odontoiatriche coinvolgono l’occlusione, la gnatologia non dovrebbe esistere come branca a se stante, dovendo teoricamente far parte del normale bagaglio culturale di ogni odontoiatra.

Cosa faccio

Approccio Terapeutico

Nell’apparato buccale le strutture dentali, muscolari e articolari sono elementi indispensabili per assolvere all’alimentazione, indispensabile per la sopravvivenza. Gli odontoiatri con il loro lavoro intervengono direttamente sui denti, influenzando (nel bene o nel male) l’attività funzionale sia della componente muscolare che di quella articolare. Per quanto riguarda la struttura articolare della bocca, il buon funzionamento delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM) sottostà ai principi ed alle regole generali che contraddistinguono i canoni di salute di ogni articolazione. Qualità e quantità del movimento articolare sono i criteri basilari della loro salute: una corretta estensione articolare che permetta di esprimere un fisiologico movimento, associata ad una omoeostatica dissipazione delle forze che sull’articolazione si scaricano, sono i punti ineludibili della salute di qualsiasi articolazione. Un’articolazione va in sofferenza quando, con un range di movimento ridotto, non è in grado di esprimere tutta la sua fisiologica mobilità, e/o quando le forze che si scaricano al suo interno non vengono distribuite in modo da evitare concentrazioni patologiche. Dato che il funzionamento dell’ATM è in relazione anche al modo in cui i denti si articolano tra loro, l’odontoiatria dovrà  agire in modo da prevenire disturbi di questa articolazione o alleviarli nel caso in cui si sia creata una sofferenza, cercando di eliminare le cause/concause  che hanno portato al disturbo; nella sua attività quotidiana, dalla singola otturazione, ai lavori protesici a quelli implantari, all’ortodonzia ecc, l’odontoiatra deve adoperarsi per rispettare o riequilibrare le relazioni fisiologiche che intercorrono tra occlusione muscoli ed ATM. Nel caso specifico di problematiche dell’ATM, (connesse frequentemente a sofferenza di distretti anatomici contigui come il rachide cervicale e l’orecchio medio),  il bite è il presidio d’elezione nei pazienti adulti. Questo apparecchio, cambiando  reversibilmente sia il modo nel quale i denti regolano il loro reciproco contatto, sia il movimento muscolo articolare, se correttamente costruito e regolato permette di curare la sofferenza delle ATM.

Associazioni

  • Socio A.I.P.P. (Associazione Italiana Pedro Planas) dal 2005
  • Socio S.I.K.O.N dal 2006
  • Socio A.I.D.O. dal 2012
  • Socio SIKMO (Società Italiana di Kinesiologia Medica e Odontoiatrica) 2012/2014
  • Consigliere A.I.P.P. 2006/2008
  • Socio M.I.A. 2016
  • Vicepresidente A.I.P.P. 2011/2016
  • Fellow ICD (International College of Dentists) 2016
  • Socio effettivo Amici di Brugg 2016
  • Socio ISIPU (Istituto Italiano di Paleontologia Umana) 2018