Contitolare di GBR Studio Medico Dentistico associato dei DD.rri Giacomello, sito in Caponago (MB) in viale Casati 51.
Professore a contratto di gnatologia e anatomia speciale cranio cervicale presso il corso di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Mi occupo di ortodonzia, gnatologia, posturologia odontoiatrica, infiltrazioni articolari, ozonoterapia, chirurgia orale e implantare.   

Come la penso

La gnatologia deve essere considerata la scienza di base dell’odontoiatria poiché permette di analizzare e comprendere il funzionamento del sistema masticatorio: non è possibile pensare di fare una buona riabilitazione orale se non si rispettano gli equilibri individuali che regolano il funzionamento di questo sistema. La gnatologia non è una scienza astratta e puramente teorica ma al contrario è applicabile quotidianamente nella attività odontoiatrica: ogni atto terapeutico deve confrontarsi con le leggi della funzionalità corporea e in particolare in ambito odontoiatrico con le forze liberate sulle arcate dentarie. Saper gestire questa energia e saper incanalare queste forze che si liberano durante la masticazione garantisce un funzionamento equilibrato di questo complesso sistema. Normalmente però si associa il termine gnatologia al trattamento del paziente disfunzionale, intendendo con tale definizione il paziente che soffre di problemi all’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Questo concetto è estremamente limitativo: la gnatologia si occupa della analisi dell’anatomia funzionale dell’apparato stomatognatico, ovvero di come esso funziona in condizioni fisiologiche al fine di poter ripristinare tali funzioni in caso di alterazione della componente strutturale. Pertanto la gnatologia si pone come obiettivo non solo la cura del paziente disfunzionale, ma soprattutto di evitare che nuovi pazienti possano diventarlo.

Infatti in condizioni di modifica della normale anatomia di una struttura ogni sistema  biologico risponde in maniera adattativa compensando, nei limiti del possibile, il deficit sopraggiunto. Qualora le capacità di compensazione vengano sfruttate appieno e la riserva funzionale diviene deficitaria compaiono segni (e molto spesso sintomi) di alterazione funzionale. In quest’ottica la gnatologia si occupa della diagnosi della problematica disfunzionale, individuandone le cause e attuando adeguate terapie, nonché le tecniche strettamente odontoiatriche per ottenere la risoluzione del quadro patologico.

Per ottenere questo risultato occorre un attento esame clinico eventualmente integrato da complesse valutazioni strumentali, ricordando comunque che l’obiettivo è la ricerca di un equilibrio morfofunzionale in cui diversi sistemi interagiscono tra loro: pertanto la disfunzione del sistema masticatorio è quasi sempre il risultato di una somma di fattori di cui la componente meccanicista legata alla malocclusione è un elemento fondamentale (ma non esclusivo). Però per comprendere appieno questo fenomeno occorre staccarsi dall’interpretazione classica di malocclusione (intesa come malallineamento dentale), ma al contrario bisogna considerare l’alterata posizione della mandibola nei tre piani dello spazio (condizionata dall’intercuspidazione dentale) associata ad attività muscolare non equilibrata. Ecco perché la gnatologia è la scienza di base dell’odontoiatria.

Cosa faccio

Nell’apparato buccale le strutture dentali, muscolari e articolari sono elementi indispensabili per assolvere all’alimentazione, indispensabile per la sopravvivenza. Gli odontoiatri con il loro lavoro intervengono direttamente sui denti, influenzando (nel bene o nel male) l’attività funzionale sia della componente muscolare che di quella articolare.

Per quanto riguarda la struttura articolare della bocca, il buon funzionamento delle articolazioni temporomandibolari (ATM) sottostà ai principi ed alle regole generali che contraddistinguono i canoni di salute di ogni articolazione. Qualità e quantità del movimento articolare sono i criteri basilari della loro salute: una corretta estensione articolare che permetta di esprimere un fisiologico movimento, associata ad una omoeostatica dissipazione delle forze che sull’articolazione si scaricano, sono i punti ineludibili della salute di qualsiasi articolazione.

Un’articolazione va in sofferenza quando, con un range di movimento ridotto, non è in grado di esprimere tutta la sua fisiologica mobilità, e/o quando le forze che si scaricano al suo interno non vengono distribuite in modo da evitare concentrazioni patologiche.

Dato che il funzionamento dell’ATM è in relazione anche al modo in cui i denti si articolano tra loro, l’odontoiatria dovrà  agire in modo da prevenire disturbi di questa articolazione o alleviarli nel caso in cui si sia creata una sofferenza, cercando di eliminare le cause/concause  che hanno portato al disturbo; nella sua attività quotidiana, dalla singola otturazione, ai lavori protesici a quelli implantari, all’ortodonzia ecc, l’odontoiatra deve adoperarsi per rispettare o riequilibrare le relazioni fisiologiche che intercorrono tra occlusione muscoli ed ATM.

 Nel caso specifico di problematiche dell’ATM, (connesse frequentemente a sofferenza di distretti anatomici contigui come il rachide cervicale e l’orecchio medio),  il bite è il presidio d’elezione nei pazienti adulti.

Questo apparecchio, ambiando  reversibilmente sia il modo nel quale i denti regolano il loro reciproco contatto, sia il movimento muscolo articolare, se correttamente costruito e regolato permette di curare la sofferenza delle ATM.

Curriculum vitae

Professore a contratto di gnatologia e di Anatomia Speciale della regione cranio-cervicale presso il corso di laurea magistrale in Odontoiatria e protesi Dentaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 1995 presso l’Università Statale di Milano.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2000 presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca con tesi sul rapporto tra cefalea cervicogenica e malocclusione dentale.

Perfezionato in ortognatodonzia nel 2002.

Dottore di Ricerca (PhD) in Parodontologia Sperimentale nel 2007 con studi sulla variazione della struttura parodontale in funzione dei carichi masticatori.

Vincitore di diversi premi per lavori di ricerca in ambito ortodontico-parodontale ai Congressi del Collegio dei Docenti di Odontoiatria.

Relatore a numerosi congressi, master universitari e corsi di formazione sia per odontoiatri, medici chirurghi e fisioterapisti/osteopati.

Opinion leader per la BTI Biotechnology Institute di Vitoria (Spagna).

Esercita la libera professione presso lo studio GBR di Caponago (MB) dove si occupa prevalentemente di patologie dell’ATM, di problematiche disfunzionali gnatologiche e posturali, di ortognatodonzia, di chirurgia orale e implantare. Ha sviluppato la metodica di trattamento dei disordini dell’articolazione temporo-mandibolare (TMD) mediante infiltrazione intra-articolare di concentrati piastrinici (Plasma Ricco in Fattori di Crescita – PRGF). Si occupa di infiltrazioni articolari a carico di articolazione temporo-mandibolare, spalla, gomito, mano, ginocchia e caviglie.